2° Tappa: Elementi di particolare interesse
Ambienti prativi di Prada
I prati che si trovano sul Monte Prada rappresentano un sistema botanico davvero unico, dal fascino incontaminato. Qui già nei secoli scorsi si dice si trovasse la miglior erba di montagna con cui sfamare il bestiame durante l’inverno per gli abitanti di Terlago e degli altri piccoli centri della zona. Si tratta di un pascolo magro, ovvero non concimato, e ricco, ovvero con un’altissima diversità delle specie presenti. Ciò è dovuto alla specifica composizione del terreno, dai fattori climatici ma soprattutto dalla gestione che prevede un solo sfalcio d’erba all’anno che permette la crescita promiscua di diverse specie ed è l’habitat perfetto per un foraggio di alta qualità conferisce un grande pregio al latte e ai suoi derivati. Questo ambiente si offre come casa perfetta per una comunità vegetale formata da decine di specie di erbe e, tra la fine dell’inverno e l’autunno, regala spettacolari fioriture multicolori.Numerose sono pure le specie di animali che nei prati trovano il proprio habitat, soprattutto insetti come le farfalle e una moltitudine di altri piccoli invertebrati. Questi rappresentano un forte richiamo per gli uccelli insettivori, mentre altri uccelli predatori, come il gheppio e la poiana, frequentano la distesa verde a caccia di piccoli roditori. Sui prati di Prada è frequente avvistare lepri, caprioli e volpi, soprattutto nei momenti più tranquilli della giornata, ma da queste parti di notte passano spesso anche i cervi e l’orso bruno.
Lago di Lamar e Lago Santo
I due Laghi, situati sopra l’abitato di Terlago sono separati da circa 150 metri di conoidi torrentizi e circondati da boschi intrisi di storie e memoria. Il Lago di Lamar è caratterizzato da un’acqua verde e pura, con una spiaggia molto frequentata da un lato e delle pareti a picco sul lago dall’altro, che si specchiano sulla superficie trasparente. Il Lago Santo, anch’esso molto frequentato dai bagnanti, è sfruttato anche per l’irrigazione delle campagne dei dintorni. Il Lago di Lamar non ha immissari né emissari ma solo piccoli ruscelli e fonti sommerse. L’aspetto più interessante di questi due laghi è senza dubbio la loro natura carsica, data dall’attività chimica esercitata dall’acqua, con un territorio caratterizzato, oltre che dalla presenza diffusa di rocce calcaree, anche di doline, inghiottitoi e da acqua che filtra facilmente in profondità nel sottosuolo.
Nei pressi del Lago di Lamar si apre il cosiddetto Abisso di Lamar, una delle grotte più profonde del Trentino, con circa 400 metri di dislivello, frequentata da speleologi esperti. Questo abisso si apre una trentina di metri sopra la sponda est del Lago di Lamar e scende per 200 metri in un meandro fangoso, che porta al cosiddetto pozzo Trieste, profondo 150 metri e largo 10, dove si trova anche una piccola sorgente alimentata dalle acque del lago stesso. Il fascino di questa complessa architettura carsica è data proprio dal dialogo tra meandri e pozzi, sia in successione che in direzioni secondarie, che danno vita ad habitat eccezionali per molte specie animali e vegetali.
Massi erratici
Sulla strada che da Monte Terlago porta ai Laghi di Lamar troviamo quello che per gli abitanti del luogo è il “Sas Gris” (letteralmente “sasso grigio”), un enorme masso erratico di quasi 20 metri cubi a cui sono state dedicate poesie e opere d’arte. È composto da roccia magmatica (porfido) e si differenzia nettamente dalle rocce calcaree dei dintorni, ad evidente dimostrazione del passaggio del ghiacciaio dell’Adige che lo ha trasportato fin qui dopo il suo scioglimento risalente a poco più di 10.000 anni fa. I massi erratici sono strettamente legati al tema del glacialismo che in Valle dei Laghi ha agito contribuendo in modo determinante alla conformazione del territorio; i segni del suo “lavoro” sono numerosi: forre, morene, massi erratici, grotte ipogee, campi carreggiati e cavità scodelliformi meglio note col nome di «marmitte dei giganti».
Lago di Terlago
Questo lago presenta una ricca varietà di specie ittiche e per questo è una sorta di paradiso, a oltre 400 metri di altitudine, per i pescatori. Il particolare colore di questo specchio d’acqua – tra il bruno e l’olivastro – è dato dalla variegata flora che crea un ecosistema davvero produttivo. Dai segni archeologici, sembra che questa zona sia stata abitata sin dal Paleolitico grazie alle proprie caratteristiche. Oggi è possibile circumnavigare il lago grazie alla realizzazione di un percorso che consente una bellissima ed accessibile passeggiata.
Percorso Acqua Viva Terlago – Questo percorso, fortemente valorizzato dall’Ecomuseo della Valle dei Laghi, è un vero e proprio itinerario naturalistico che si snoda su un sentiero sterrato lungo le sponde del Lago di Terlago, toccando alcuni punti di grande interesse naturalistico che evidenziano la ricchissima biodiversità della zona.
Terlago
Sembra che il nome di questo luogo derivi dal latino “inter lacus”, cioè tra i laghi, riferendosi appunto agli specchi d’acqua che caratterizzano la zona. Da vedere senza dubbio la Chiesa di Sant’Andrea apostolo, documentata dal 1183, in stile rinascimentale, che subì numerose trasformazioni nei secoli. Presenta altari in marmo, numerosi affreschi e statue ed ospita al proprio interno le lapidi funerarie di alcune famiglie nobili del posto. Molto caratteristica anche la Chiesa di San Pantaleone da Terlago, molto antica, che sorge su uno sperone roccioso. Il territorio di Terlago ha una storia legata ai mulini fin dal XIII secolo e l’arte molitoria fu davvero molto importante a livello locale con una serie di opifici che caratterizzarono per secoli l’attività del paese. Degno di nota è senza dubbio anche il medievale Castel Terlago, che nel tempo subì modifiche, distruzioni e ricostruzioni. Persa la natura di fortezza, è oggi una residenza privata, con due torri del XII secolo, che venivano utilizzate per il controllo della zona, e un palazzo, dei secoli successivi, che le collega, circondato da un ampio giardino all’italiana.
Vezzano
I reperti trovati alla fine del 1800 nei pozzi glaciali lungo il vicino Sentiero geologico Antonio Stoppani dimostrano che questi luoghi sono stati abitati fin dall’età del bronzo e del ferro. Vi sono documenti del 1574 che narrano delle attività legate alla roggia ma la deviazione della Roggia Grande sembra risalire a molto prima, portando alla creazione di una vera e propria zona artigianale nel centro del paese, con segherie, officine, lavorazione di ceramica, ferro, rame, ecc. La Chiesa parrocchiale è dedicata ai Santi Vigilio e Valentino ed è ricchissima di decorazioni sia interne che esterne. L’edificio originario risale al 1200 ma a partire dal 1500 ci furono varie ristrutturazioni. La facciata presenta un portone strombato, un mosaico e un quadrante di orologio che abbellisce il campanile; all’interno sono conservate opere di grande pregio oltre alle reliquie dei due santi protettori. Sempre a San Valentino è dedicata una Chiesetta in agro, nella campagna a sud di Vezzano, che fin dalla fine del primo millennio attirava pellegrini da tutte le parti del Trentino. Appena fuori dal centro si trova anche il Parco d’Arte Lusan, inaugurato nel 2020, un parco d’arte contemporanea tematico immerso nella natura della Valle dei Laghi. L’obiettivo è quello di raccontare storia, cultura e natura del territorio attraverso installazioni artistiche realizzate con materiali diversi e che si inseriscono delicatamente nel contesto.