4° Tappa: Elementi di particolare interesse
Chiesa di Santo Udalrico a Vigo Cavedine
Sorge a sud del paese lungo l’antica strada romana ‘la Traversara’. Ne abbiamo testimonianze scritte a partire dal XII secolo come cappella appartenente alla famiglia Madruzzo.
- Durante i secoli ha subito vari ampliamenti e modifiche e a partire dal XIV secolo il luogo di culto viene indicato con il termine ‘chiesa’ e non più “cappella”.
- La chiesa conserva l’originaria struttura dell’abside dipinta mentre le pareti, non affrescate invece, segnalano gli ulteriori lavori effettuati. La sagrestia fu aggiunta in un secondo momento.
- L’interno a navata unica con due volte a crociera ospita un’antica mensa in pietra. L’abside regala alla vista degli affreschi (attribuiti all’artista Simone Baschenis) che rappresentano una ‘Madonna con Bambino in Trono’, alcuni santi, i quattro Evangelisti ed i principali ‘Dottori della Chiesa’.
- Sulla parete destra troviamo i resti di un antico altare che conserva una pala seicentesca rappresentante Sant’Udalrico.
Drena
Il Comune di Drena, immerso nel verde e in un paesaggio di quiete, nasce da un abitato che risale già alla preistoria ma acquista i suoi tratti attuali durante l’età romana e medievale. La sua storia si lega fortemente a quella del suo castello, tipicamente medievale, e inserito in un itinerario interessantissimo dal punto di vista storico e naturalistico, compreso tra la zona della Marocche (una spettacolare frana geologica), la Valle dei Laghi e il Monte Bondone. Da visitare anche la chiesa parrocchiale di San Martino e quella di San Carlo Borromeo. Nei boschi di questo suggestivo abitato, facilmente raggiungibili con uno strutturato sistema di sentieri, troviamo i castagneti millenari che producono i celebri “Marroni di Drena”.
Dro
Il paese si trova nella valle del fiume Sarca, una piana molto fertile in cui l’agricoltura è molto fiorente. L’abitato è circondato da olivi, vigneti dedicati alla produzione di vino Nosiola e Vino Santo e coltivazioni della famosa Susina di Dro.
La zona è molto conosciuta dagli appassionati dell’arrampicata italiani e del mondo per le spettacolari pareti dei Lastoni di Dro e del Monte Brento, che attirano climber in ogni stagione.
La Chiesa parrocchiale dell’Immacolata, del XIX secolo, si affaccia sulla piazza principale del paese e si trova proprio accanto a quella dedicata ai Santi Sisinio, Martirio e Alessandro che risale addirittura alla fine del 1200. Da segnalare anche la cosiddetta “Toresela”, i resti di una torre che un tempo difendeva l’abitato.
Centrale idroelettrica di Fies
La Centrale venne edificata sulla riva della Sarca e iniziò la produzione di energia nel 1909. Ad oggi senza dubbio resta uno splendido esempio di architettura industriale mantenuta viva grazie al fatto che dal 2002 ospita un centro di creazione e produzione di arti contemporanee (performing art, exhibit, site specific, festival, esposizioni, ecc.).
Marocche di Dro
Le Marocche di Dro costituiscono un’area protetta, tutelata e valorizzata dal Parco Fluviale della Sarca, inserita nella Rete europea Natura 2000. Presenta caratteristiche geologiche e naturalistiche davvero uniche, create dalla più grande frana postglaciale dell’arco alpino. Il paesaggio è costituito da un imponente ammasso di massi e rocce, alcuni con dimensioni gigantesche (fino a qualche centinaio di metri), dando all’ambiente un suggestivo aspetto quasi lunare e desertico. Qui vivono piante e animali che sono stati in grado di adattarsi all’estrema aridità dell’ambiente. Vi sono dei bonsai naturali, che crescono tra le rocce, con rami corti e tronchi poco sviluppati proprio a causa delle difficoltà delle condizioni ambientali. Da non perdere, le orme di dinosauro presenti su un grande masso che si trova lungo il percorso.
Sarca
Questo fiume nasce dai ghiacciai dell’Adamello e dopo circa ottanta chilometri termina il suo viaggio nelle acque del Lago di Garda. Nel mezzo attraversa paesaggi eterogenei e di grande bellezza, partendo in valli selvagge e impervie e raggiungendo zone collinari, tra ambienti naturali intatti e segni peculiari della storia e della cultura di questo territorio. La Valle dei Laghi si trova nel basso corso della Sarca, con un clima mite, quasi mediterraneo, che tocca vigneti e uliveti, e un paesaggio che regala alcuni scorci da cartolina. Questo fiume ha modellato nei secoli il territorio, levigando le rocce e spianando i campi e la sua forza è stata utilizzata nell’industria idroelettrica grazie ad un sistema di gallerie e bacini ad alta efficienza e grande utilità per la zona.
Pietramurata
Questo borgo si trova sulla sinistra della Sarca; il suo nucleo primitivo si sviluppa attorno ad un enorme scoglio calcareo che un tempo si ergeva dalla palude della zona, in cima al quale si trovano i resti della Torre Guaita. C’è traccia di questa torre nelle fonti scritte in un documento della fine del 1200, dalle quali sembra evidente che tale fortificazione fosse un posto di guardia collocato lungo la Valle della Sarca e forse fu coinvolta nelle lotte feudali di quel tempo, al termine delle quali fu poi abbandonata. Oggi si presenta allo stato di rudere e i resti della base quadrangolare, segno di una notevole tecnica di costruzione fortificata, sono stati inglobati in un’abitazione privata.